Ancona: un tuffo nella città tra passato e presente
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Le munizioni dei trabocchi sotto gli archi di piazza Stracca

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Scendendo per via Rupi Comunali, la scalinata a sinistra guardando il Palazzo degli Anziani da piazza Stracca; una volta fatta la prima rampa, troverete, sotto tre arcate che fanno da sostruzione alla piazza stessa, una serie di pietre accatastate una sull'altra che un tempo avevano la funzione di munizioni per baliste o trabocchi cioè macchine belliche che servivano appunto per lanciare pietre durante gli assedi. Una sorta, insomma, di catapulte.
Il fatto che queste pietre-munizioni antiche si trovino lì, proprio di fronte al mare, fa pensare che quella zona fosse da considerarsi un punto difensivo sia della città che del palazzo, le cui fondamenta risalgono almeno al V secolo e che un tempo veniva anche chiamato 'Palazzo della farina' perché veniva utilizzato come deposito fino a quando, nel 1532, vi si stabilì la magistratura cittadina.
Scartabellando 'Le cento città d'Italia' di domenica 25 agosto 1889 (supplemento per gli abbonati del 'Secolo') cercando di trovare qualcosa in più circa le 'munizioni', ho trovato invece un simpatico aneddoto che il giornalista riporta riferendosi al Palazzo degli Anziani e che trascrivo di seguito anche se so di andare un po' fuori tema, ma ne vale la pena.
"Da una pregevole monografia del dili­gente ricercatore storico Costantini - scrive il giornalista -, im­paro che nel 1571 il Comune vi fece co­struire nel mezzo una loggetta di marmo. Da questa loggetta la mattina e la sera i pifferi della comunità, vestiti di verde, do­vevano fare una sonatina, tanto per tenere allegra la gente. E poiché i magnifici anziani pranzavano a palazzo, i pifferi dovevano suonar sem­pre durante la mensa, sotto pena, in caso di mancanza, di soldi dieci di multa per ciascuna volta. E quando gli anziani escivano dal pa­lazzo in pubblica forma, i suddetti pifferi dovevano sempre precederli suonando. In questa piazza (ci si riferisce a piazza Stracca) una volta si faceva la giostra e si correva al Saracino".


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