Ancona: un tuffo nella città tra passato e presente
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Il Rione della Fettina

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Capita di andar per mercatini alla ricerca di ‘chicche’ riguardanti Ancona; e capita di incappare tra le bancarelle di Genova, osservare le varie cartoline per vedere come era un tempo e, nel girarla per la curiosità di sapere chi fosse il destinatario, leggere:
“Viale della Vittoria – Rione della Fettina – Ancona”.

La cartolina in questione, come dimostra il timbro postale, è stata inviata nel settembre del 1950.
Il “Rione della Fettina” (così chiamato praticamente fin dall'inizio della sua esistenza) sembra dunque che per alcuni fosse da considerarsi un vero e proprio ‘sinonimo’ dell’attuale “Quartiere Adriatico”, tanto da specificarlo pure nell’indirizzo postale.
“Rione della Fettina” che, stando ai racconti tramandatici dai nonni, starebbe a significare per lo più il fatto di un quartiere ricco, con bei palazzi, appena nato, e dove appunto si mangiava la carne quando altri, di altre zone, non potevano permettersela nemmeno lontanamente.
Ma secondo altri racconti, meno noti rispetto a quello appena ricordato ma sempre provenienti dalle memorie dei più anziani e da alcuni vecchi libri, la storia della ‘Fettina’ ha un significato particolarmente simpatico: potrebbe stare infatti anche ad intendere il rione in cui abitavano gli ‘spocchiosi’ che, andando dal macellaio, chiedevano a gran voce per farsi sentire: “Le solite una o due fettine di carne buona. Ma che siano tagliate fine perché sono, come sa, per il mio gatto”.
Una volta tornati a casa però, la fame dopo la guerra e le spese sostenute per la nuova abitazione c’erano anche per loro ed ecco che la fettina tagliata 'fine' per risparmiare, finiva sulla tavola di casa mentre il gatto continuava a rincorrere e a mangiarsi i sorci.
Non escludo che possano esserci altri significati, ma questi due sono quelli che ho letto e sentito fino ad ora... anche da un macellaio che fa questo mestiere da generazioni.


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